La Bestia

Ne Le vie dei canti Bruce Chatwin racconta di avere incontrato Bob Brain, un paleontologo che studiando le ossa di alcuni ominidi ha ricostruito una pagina oscura della storia nostra profonda, risalendo a un tempo in cui eravamo sia prede che predatori, cacciatori e cacciati.

Due milioni e mezzo di anni fa, in Africa, un grosso felino dai denti a sciabola, il leone delle caverne, era l’antagonista biologico degli australopitechi.

Se l’uomo non avesse fatto un salto nell’evoluzione cominciando a maneggiare il fuoco e le armi probabilmente non sarebbe sopravvissuto al suo predatore e si sarebbe estinto. Ma, ipotizza Chatwin, una volta eliminata la Bestia e scalato l’ultimo gradino della piramide ecologica, abbiamo provato per la sua assenza una oscura nostalgia.

È così che la abbiamo interiorizzata, trasformandola nel Nemico, nell’Altro, nel Diverso, per giustificare orrori che credevamo impossibili e che si ripetono ancora oggi.